La cefalea è una patologia estremamente frequente. Ne soffre circa il 50% della popolazione generale. Si possono distinguere due grandi gruppi: le cefalee primarie, ove la cefalea è la malattia; le cefalee secondarie, in cui la cefalea è semplicemente un sintomo di altra malattia.

Tra le cefalee primarie, la più frequente è la cefalea tensiva, che colpisce circa il 30% della popolazione generale. Segue l’emicrania, che affligge circa il 12-18% della popolazione generale. Anche se meno frequente della cefalea tensiva, è più invalidante, ed è il maggior problema che porta il paziente a chiedere una valutazione medica e che comporta un frequente accesso alle farmacie con automedicazione di farmaci antiinfiammatori. Il terzo tipo principale di cefalea primaria è la cefalea a grappolo. Essa è più rara, colpisce circa 7-10 individui ogni 10.000 abitanti, è estremamente invalidante.

Il 3% circa della popolazione generale soffre di una cefalea cronica, ossia una cefalea presente per almeno 15 giorni al mese per almeno 3 mesi consecutivi. Questa crea disabilità ed è stata recentemente riconosciuta come malattia cronica invalidante.

Approccio sanitario

La gestione di questa problematica di salute deve essere gestita investendo le giuste risorse a seconda del caso.

Il paziente con cefalea ricorrente o severa, deve rivolgersi in prima istanza al proprio Medico di Medicina Generale (M.M.G.). Il M.M.G. eseguirà la valutazione della storia del paziente, dei sintomi relativi alla cefalea, e valuterà il da farsi. In particolare, valuterà se può trattarsi di una cefalea primaria benigna ovvero di una potenziale cefalea secondaria.

Sarà il M.M.G. a decidere se gestire autonomamente il paziente, oppure inviarlo allo specialista neurologo per una valutazione neurologica. Se sospettasse un potenziale pericolo, invierà il paziente in pronto soccorso. Qualora invece si tratti di un caso complesso, che richieda un centro più specializzato, potrà indirizzare il paziente ad un centro cefalee.

Approccio farmaceutico

Da studi recenti si è scoperto che una grande parte di pazienti affetti da cefalea ricorrente non si rivolge al medico, ma preferisce rivolgersi direttamente ad una farmacia cittadina per acquistare farmaci da banco per il dolore.

Un comportamento scorretto e non supportato da una valutazione medica può causare diverse problematiche. Innanzitutto, il paziente perde la possibilità di avere una giusta diagnosi, fatto importante per una miglior gestione del problema. In secondo luogo, l’assenza di diagnosi preclude la possibilità di utilizzo di alcune terapia specifiche per le cefalee primarie. Infine, l’autoprescrizione di farmaci può causare danni per l’uso eccessivo, con effetti collaterali e addirittura la cronicizzazione della cefalea.

Notizie pratiche

Al centro si accede con impegnativa di un medico. Nella maggior parte dei casi, la ricetta viene prodotta dal Medico di Medicina Generale, meno frequentemente da altri specialisti o dal Pronto Soccorso.

Al momento (settembre 2020) il costo di una prima visita è di poco più di 20 euro, quello di visita di controllo circa 13 euro.

Le prenotazioni vanno fatte rivolgendosi al Centro Unico di Prenotazione (C.U.P.)

Sistema Unico di Prenotazione (C.U.P. Regionale)
– Presso gli sportelli CUP ASL CN2 dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00
– Telefono: 800.000.500, numero verde attivo dalle ore 08.00 alle ore 20.00 da lunedì a domenica

Presso il nostro centro NON vengono effettuate prestazioni privatamente.

Altre attività

Periodicamente vengono organizzati incontri per i pazienti a scopo fondamentalmente divulgativo ed educazionale. Tali eventi vengono segnalati sul sito della nostra ASL.

Il centro cefalee collabora con l’Associazione RARECEF ONLUS, con cui vengono organizzati eventi culturali e altre iniziative sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. L’Associazione ha un sito internet, www.rarecefonlus.com, ed una pagina Facebook, contenenti informazioni sulle cefalee e malattie rare correlate.

ASL CN2