La prevenzione ha lo scopo di evitare l’insorgenza delle malattie o di altri danni alla salute e, quando questo non sia possibile, di interrompere e di limitare la progressione delle stesse, migliorandone l’esito ed evitando la comparsa di complicazioni.
In base alla finalità si distinguono tre livelli di prevenzione:
In Medicina del lavoro prevenzione significa tutela della salute del lavoratore attraverso l’abbattimento dei rischi professionali allo scopo di ridurre o annullare gli infortuni sul lavoro o la comparsa di malattie professionali.
Anche l’emergenza rientra tra le misure di prevenzione. Si tratta di un vero e proprio salto culturale che risulta necessario, anche se non sempre agevole e immediato. l’acquisizione di questa cultura dell’emergenza coinvolge tutti gli operatori nella verifica costante dei punti deboli e dei punti di forza. In particolare, la capo-sala o il Coordinatore sono stati individuati come quelle figure professionali preposte a questa importante attività, che dovrà essere effettuata in modo continuo e costante.
L’attività richiesta è prima di tutto di controllo e mantenimento dell’attuale stato di sicurezza dell’ambiente. Si richiede una supervisione quotidiana dei locali ed una regolamentazione dell’occupazione e del transito nel Reparto/Servizio da parte di persone esterne alle normali necessità lavorative. Inoltre non va dimenticato che anche il personale interno ed esterno, deve attenersi a precise disposizioni sempre di carattere preventivo.
A supporto dell’attività di controllo preventivo svolta dal Coordinatore Infermieristico, il personale interno, i degenti o i visitatori dovranno rendersi partecipi e consapevoli dell’importanza della sicurezza. Sono di supporto apposita cartellonistica ed opuscoli informativi, in cui sono riportate le previste disposizioni.
Si è ritenuto opportuno infine, individuare misure e compiti preventivi, quali ad esempio:
Anche la segnaletica di sicurezza svolge un ruolo importante al fine di completare le misure di prevenzione. Un appropriato segnale infatti, trasmette con immediatezza un messaggio in merito a divieti, obblighi di comportamento, informazioni. Il D.Lgs. 81/2008 istituisce un vero e proprio sistema formalizzato di comunicazione aziendale.
L’impiego della segnaletica ha in genere i seguenti scopi:
L’emergenza, essendo imprevista, coglie di sorpresa tutti i presenti. l’azione più istintiva è sempre la fuga, che però potrebbe rivelarsi la scelta peggiore. Solo l’esistenza di un piano di azione (Piano di Emergenza) programmato consente di agire con una serie di scelte che i soggetti consapevoli dell’emergenza in atto potranno valutare rapidamente per adottare contromisure adeguate alla risoluzione degli imprevisti con il minimo danno per sé e per gli altri. Tale Piano di Emergenza è essenzialmente un‚indicazione sui comportamenti che vanno assunti dal personale e da ogni degente e visitatore presente nel luogo ove si verifica l’emergenza.
Il Piano è personalizzato in base alle caratteristiche strutturali di ogni Ospedale, ma dovrà comunque rispondere a dei requisiti di base:
L’evacuazione (pazienti, personale, visitatori, ecc.) costituisce l’ultima fase dell’evoluzione negativa di una situazione di emergenza. Il ricorso all’evacuazione rappresenta il fallimento delle misure di prevenzione e di intervento. In questo scenario si possono configurare due possibili situazioni: quello di un’evacuazione parziale (trasferimento dei degenti di uno o più reparti in una zona considerata sicura) o di un’evacuazione totale (esodo dei degenti e del personale dell’intero Ospedale verso zone sicure all’esterno della stessa struttura).
Il documento operativo, evidenziando le situazioni di emergenza che possono verificarsi nell’Ospedale, dovrà:
L’incendio è uno dei pericoli più temuti. Le cause degli incendi sono svariate e dipendono da fattori quasi sempre casuali (sigarette, fiammiferi, mozziconi caduti nei cestini della carta, corto circuiti elettrici, scintille da attrito e da urto, numero eccessivo di cavi collegati alle prese, ecc.). Buona parte degli incendi è causata da imprudenze, dimenticanze o negligenze del personale.
La combustione (ovvero il fuoco) può essere definita come l’insieme degli effetti di una rapida reazione chimica ad alta temperatura tra il materiale che brucia (combustibile) e l’ossigeno dell’aria (comburente) con formazione di prodotti gassosi, di calore e in genere emissione di luce.Per accendere il fuoco, è però necessario fornire al combustibile l’energia necessaria per iniziare la reazione (innesco).
In base alla sostanza combustibile coinvolta, gli incendi sono classificati in classe:
Lo stato di emergenza in Ospedale può essere determinato da un massivo afflusso di feriti conseguenti ad un evento calamitoso esterno alla struttura ospedaliera. Il piano di emergenza si attiva quando l’afflusso contemporaneo di feriti presso il Dipartimento Emergenza e Accettazione/Pronto Soccorso supera:
Ospedale San Lazzaro: n° 3 unità (in orario notturno e/o festivo) e n° 5 unità (in orario di guardia attiva)
Ospedale Santo Spirito di Bra: n° 2 unità (in orario notturno e/o festivo) e n° 3 unità (in orario di guardia attiva)
In tal caso il Medico anziano presente presso il Pronto Soccorso avverte il Medico della S.O.C. Direzione di Presidio presente e/o reperibile che valuta la situazione e decide se convocare (tramite il Centralino):
i medici dei reparti
la Squadra di Pronto Intervento (S.P.I.)
le Forze dell’Ordine
l’Unità di Crisi
Le azioni successive sono difficilmente ipotizzabili: le decisioni dovranno essere assunte direttamente dal Medico della S.O.C. Direzione di Presidio presente, in relazione allo stato dei fatti e all’entità dell’evento calamitoso esterno e quindi in riferimento al numero dei feriti in arrivo presso l’ospedale.
Qualora sia indispensabile instaurare l’Unità di Crisi la responsabilità delle azioni e delle decisioni viene assunta direttamente dal Direttore Generale.
Quando si parla di evento calamitoso all’interno dell’Ospedale si fa normalmente riferimento al pericolo incendio e quindi vengono ipotizzate tutte le azioni conseguenti, ma lo stesso modello comportamentale, adottando le azioni e le decisioni alle esigenze del caso, dovrà essere usato per ogni evento calamitoso.
Tutto il personale sa che in presenza di una segnalazione di incendio deve immediatamente avvertire la Capo-sala e quindi il centralino (componendo il 2999 per Alba e 3999 per Bra), mentre le sedi extra-ospedaliere, non collegate direttamente con il centralino dell’Ospedale, dovranno comporre direttamente il 115 (Vigili del Fuoco) e in seguito avvertire il centralino dell’Ospedale.
Le comunicazioni devono essere sintetiche, precise e devono contenere:
Se si tratta di un incendio in orario diurno e/o di ridotte dimensioni:
Qualora la segnalazione avvenga al di fuori del normale orario di lavoro:
Se la segnalazione di incendio (o evento calamitoso di vario genere interno alla struttura ospedaliera) avviene di notte e/o in giorni festivi, la S.P.I. composta dai reperibili, impiegherà da un minimo di 10 a un massimo di 20 minuti per giungere sul posto, è indispensabile che:
È compito della S.O.C. Direzione di Presidio valutare la situazione soprattutto per quanto riguarda le conseguenze dell’evento in corso nei confronti dell’attività sanitaria e decidere se, sempre tramite il centralinista, richiamare in servizio altri medici o convocare l’Unità di Crisi o la Squadra di Evacuazione Pazienti (S.E.P.). E‚ estremamente arduo immaginare e sintetizzare una procedura di intervento per una situazione di emergenza difficilmente immaginabile e sintetizzabile.
I concetti fondamentali in caso di emergenza sono i seguenti:
Queste schematizzazioni sono state elaborate in base alle vigenti normative di legge in materia di prevenzione incendi ed evacuazione, ad esercitazioni effettuate in altre Asl, in relazione all’esperienza acquisita negli anni, e…all’immaginazione. Quando i concetti di emergenza, di gestione degli eventi calamitosi, ecc., saranno stati maggiormente “interiorizzati”, sarà possibile organizzare simulazioni ed esercitazioni pratiche articolate e realistiche e sarà probabilmente più semplice elaborare piani di intervento più concreti.