L’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2021 ha dichiarato il 25 luglio Giornata mondiale per la prevenzione dell’annegamento, che rappresenta una delle principali cause di morte nel mondo.
Ogni anno in Italia si contano circa 350 vittime di annegamenti tra le persone che frequentano per svago i luoghi di balneazione presso mari, laghi, fiumi o in piscina.
In particolare, nel periodo dal 1° giugno al 17 luglio di quest’anno sono già 19 le persone morte nei fiumi e nei laghi italiani: poco meno di una vittima ogni due giorni.
Oltre ai decessi, ogni anno si verificano 800 ospedalizzazioni e 60.000 salvataggi.
I bambini sono particolarmente soggetti agli annegamenti: tra il 2019 e il 2021 l’Istat ha registrato una media di circa 41 decessi all’anno nella fascia di età 0-19 anni. Più dell’80% delle vittime sono maschi e il 47% ha meno di 15 anni. La maggior parte degli eventi che coinvolge bambini e adolescenti avviene nelle piscine (46%), seguite dalle acque interne (34%) e dal mare (20%). Gli adolescenti immigrati rappresentano il gruppo principale delle vittime, probabilmente per la minore dimestichezza con il nuoto.
In generale il fenomeno dell’annegamento di adulti e bambini non è però da considerarsi una mera fatalità, poiché la maggior parte degli eventi è evitabile: è fondamentale intraprendere azioni di prevenzione individuando le cause degli annegamenti (dovuti soprattutto a malori, correnti, fondali irregolari, sport acquatici e cadute), i luoghi dove avvengono, le condizioni che li determinano.
Per prevenire il fenomeno degli annegamenti occorre un approccio integrato che comprenda azioni, quali: l’uso di una cartellonistica adeguata, l’installazione di barriere per le piscine, la promozione di corsi di nuoto e campagne di sensibilizzazione per la sicurezza in acqua.
L’Istituto Superiore di Sanità, attraverso l’Osservatorio per una Strategia Nazionale di Prevenzione degli Annegamenti e Incidenti in acque di balneazione ha realizzato il primo rapporto per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione.
Il testo pubblicato contiene l’analisi delle principali criticità della problematica (spiagge libere, pericoli delle spiagge, carenze normative) e formula proposte per la mitigazione del rischio fornite da esperti del settore.
Anche sulla base di queste indicazioni, il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL CN2, perseguendo gli obiettivi del Piano Locale di Prevenzione (Programma Predefinito 5 “Sicurezza negli ambienti di vita” e Programma Libero 11 “Primi 1000 giorni”) ha preparato un’informativa che riporta importanti suggerimenti da seguire, in particolare nel periodo delle vacanze, in occasione di frequentazione di piscine (comprese le piccole piscine gonfiabili) e luoghi di balneazione, ma che restano validi tutto l’anno anche in ambito domestico, per evitare incidenti pericolosi e spesso fatali dovuti ad atteggiamenti superficiali nella gestione del rapporto con l’acqua.