Toxoplasmosi: il gatto è davvero un rischio?

Periodicamente emerge il problema del gatto di casa in rapporto alla toxoplasmosi soprattutto quando vi sia una gravidanza in corso, perciò è bene ricordare alcune semplici regole per stabilire criteri di comportamento.

Malattia causata da Toxoplasma gondii, un microrganismo che compie il suo ciclo vitale all’interno delle cellule (soprattutto muscolari e nervose) di diverse specie animali e che si trasmette da un animale all’altro attraverso il consumo di carne infetta. I felidi (gatto compreso) sono gli unici animali nei quali il parassita riesce a compiere il ciclo completo fino alla produzione delle uova (chiamate oociti) che vengono espulse nell’ambiente con le feci; le oociti eliminate nell’ambiente in un primo momento non sono infettanti ma lo diventano dopo un periodo di “maturazione” di 2-3 giorni a temperatura di almeno 24°C ed alta umidità.

L’uomo può contrarre T. gondii principalmente attraverso l’ingestione di carne cruda o poco cotta contenente le cisti parassitarie (la cottura riesce infatti ad uccidere il parassita) oppure ingerendo alimenti contaminati dalle oocisti come ad esempio verdure crude non ben lavate.

Il soggetto che contrae la toxoplasmosi rimane protetto per tutta la vita perché l’organismo risponde all’infezione attraverso la produzione di anticorpi; il problema si pone qualora la malattia venga contratta in gravidanza, in quanto l’infezione può passare al feto attraverso la placenta provocando malformazioni o addirittura la morte del feto stesso.

Uno studio pubblicato sul British Medical Journal nel 2000 ha indicato tra le principali fonti di infezione (30-63%) per le donne gravide l’alimentazione, rappresentata in particolare dall’assunzione di carne cruda o poco cotta ed ortaggi o frutta fresca mal lavati contaminati da terra dell’orto dove il gatto può aver defecato; per contro ha perso importanza la figura del gatto come portatore della malattia, soprattutto se si tratta di un gatto domestico alimentato con prodotti confezionati (croccantini e scatolette) e la cui lettiera viene pulita quotidianamente.

Come evitare quindi di contrarre la Toxoplasmosi?
• evitare di mangiare frutta e verdura crude e comunque lavarle con cura meglio se con l’ausilio di bicarbonato di sodio o soluzioni disinfettanti apposite (nessun divieto invece per la verdura cotta o la frutta che cresce sugli alberi in quanto non ha contatto col terreno)
• consumare carne solo se ben cotta e salumi cotti; no a roastbeef, carne al sangue, salami e prosciutti crudi
• lavarsi bene le mani dopo aver maneggiato verdure e carni crude
• mettere i guanti se si fa giardinaggio per evitare il contatto con terriccio nel quale il gatto può aver defecato
• pulire quotidianamente la lettiera del gatto di casa così da non permettere alle eventuali uova del parassita presenti di maturare, e per maggiori garanzie indossare dei guanti o far pulire la lettiera da membri della famiglia diversi dal soggetto in gravidanza. Non c’è pericolo ad accarezzare il gatto perché il parassita non sopravvive sul pelo dell’animale.

ASL CN2